Alla veglia per le vittime degli attentati in Sri Lanka e per i cristiani perseguitati 2019

23/04/2019

Ringrazio tutti voi presenti, in particolare i rappresentanti della comunità islamica e padre Hanis Florin. Il nostro appuntamento di questa sera è nato da un sentimento umano e religioso. Questo massacro ha colpito tutti noi, un fatto che diventa ancora più assurdo quando avviene durante una festa, la Pasqua che per noi cristiani è il cuore della fede quando celebriamo la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, del perdono sull’egoismo, del bene sul male. Questi tragici avvenimenti sembrano una smentita della Pasqua, ma in realtà sono la conferma che c’è ancora più bisogno di essa, di questo passaggio dalla morte alla convivenza pacifica.

Come riafferma anche il documento interreligioso sulla fratellanza umana, per la pace mondiale e la convivenza comune firmato recentemente dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar l’odio e la violenza non portano da nessuna parte, il male porta solo altro male. Anche noi abbiamo la tentazione che si possa vincere il male reagendo allo stesso modo, ma noi abbiamo pregato questa sera perché nessuno cada in questa tentazione. E ancora vogliamo pregare, a qualsiasi religione apparteniamo, perché coloro che sono preda dell’odio, magari pensando di fare la volontà di Dio, si convertano, e interrompano questi propositi di odio e di violenza e nessuno di noi li fomenti. Abbiamo ancora negli occhi le immagini dell’incendio della Cattedrale di Notre Dame. Abbiamo visto come si scatena il fuoco, da una piccola scintilla, una inezia. Così anche un gesto di violenza sembra nulla, poi perdiamo il controllo e finiamo, come dice Papa Francesco in una guerra mondiale a pezzi. Dobbiamo spegnere l’incendio, è possibile, e questo chiede sacrificio. Però è possibile: questo è il grido pasquale su cui noi vorremmo rinnovare la nostra fede come cristiani. Continuiamo a pregare e a sperare con testardaggine, mettendo nella preghiera anche il cuore perché si confermi un vero movimento di pace e di giustizia. Sia davvero un coro che parte da qui che continui a cantare attraverso la nostra vita quotidiana.