Non è forlivese ma ha legato la sua vita a Forlì per 45 anni, tanto amato dai forlivesi che lo venerarono per molti anni come patrono.
Il Beato Giacomo Salomoni, di nobilissima famiglia veneziana, rimase assai presto orfano di padre. La madre divenne monaca e Giacomo, a 17 anni, distribuito ai poveri un cospicuo patrimonio, si fece, domenicano. Ebbe il culto della Regola, che per sessantasei anni osservò con inviolabile fedeltà.
Anima contemplativa e assetata di silenzio, ottenne, nel 1269, di passare al convento di Forlì, per vivervi sconosciuto e lontano dalla sua patria. Non ebbe il dono dell’eloquenza, ma sua cattedra fu il confessionale, dove svolse un fruttuosissimo apostolato per il quale aveva ricevuto da Dio doni veramente straordinari. Leggeva nelle anime, e per ognuna di loro le sue parole erano balsamo e vita.
Spesso, quando era in confessionale, si vedeva una colomba misteriosa posarsi sulla sua spalla. La sua preghiera era taumaturgica e otteneva miracoli d’ogni genere. Nella tarda età sopportò una crudele piaga al petto, senza concedersi, né riposo, né dispense.
Fu Priore in diversi Conventi, ma mori in quello di Forlì nel giorno e nell’ora da lui predetti, il 31 maggio 1314. I suoi funerali furono un trionfo, il culto fu approvato per Forlì nel 1526 e per Venezia nel 1617.
La splendida chiesa dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia, testimone della sua donazione giovanile al Signore, dal 1939 ne conserva gelosamente il corpo.