BENEDETTO LAURENZA


Accolito nella parrocchia di S. Rita dall'8 maggio 1993: nato il 2 febbraio 1929 e morto il 12 maggio 2012.

NICOLA SANTANGELO


Lettore nella parrocchia di Bussecchio dal 3 marzo 2002: nato il 28 novembre 1940 e morto il 13 giugno 2012.

PIERINO CAPRETTI


Accolito nella Casa di Riposo "Pietro Zangheri" dal 26 marzo 2001: nato il 6 maggio 1925 e morto il 1 luglio 2012.

BRUNO TASSINARI


Lettore nella parrocchia del Ronco dal 3 giugno 2005: nato il 5 ottobre 1951 e morto l'8 marzo 2016.

Forlì, parrocchia di San Giovanni Battista 11 marzo 2016
ULTIMO SALUTO DELLA COMUNITA' A BRUNO TASSINARI
L'uomo delle lettere, uno di noi!

Dio Padre, oggi tutta la nostra comunità parrocchiale e di unità pastorale ti rende grazie per il dono che ci hai concesso nell'avere Bruno come nostro fratello nella fede. Ognuno di noi lo ricorda in modo particolare e speciale, ma tutti lo facciamo con un sorriso tenero e carico d'affetto, perché Bruno era uno di noi, è uno di noi!
E' stato capace nella sua vita di farsi amare per quello che era, nelle sue grandi qualità e nei suoi difetti: difficile era vederlo arrabbiato, sempre molto equilibrato e disinteressato a sterili polemiche perché il suo fine era quello di arrivare al nocciolo della questione e su di lui sapevamo che ci si poteva sempre contare, ma soprattutto sapevamo di trovare in lui un'attenzione, un gesto di cura per ognuno di noi. Innamorato, visceralmente della sua parrocchia,... la parrocchia di San Giovanni Battista, dove è cresciuto nella fede e nell'amicizia, prima da ragazzo, poi da marito e in ultimo come padre assieme alla sua amata famiglia, ha reso testimonianza di Te a tutti noi.
La sua, è stata una fede onesta schietta che non ha mai fatto clamore, animata da una spiritualità raccolta e discreta, che potremmo definire grande nella sua ordinarietà, ma proprio per questo salda, forte, tenace, paziente, concreta e perseverante. Tutti lo ricordiamo impegnato in parrocchia, in qualcuno dei suoi tanti compiti: è stato per tanti anni la voce e l'animatore della Via Crucis vivente, non ha mai smesso di fare servizio liturgico, ha sempre partecipato attivamente e fattivamente ai vari consigli pastorali e di Azione Cattolica, ultimamente ha animato l'adorazione del giovedì sera, il Santo rosario nel mese di maggio, i ritiri pasquali e natalizi per gli adulti, ... la lista dei suoi atti d'amore per la sua parrocchia, per noi, per Te Signore sono tantissimi e difficile da elencare tutti!!! Ma il suo amore non sì è esaurito nella parrocchia, perché aveva ben chiaro che la nostra comunità è parte di una chiesa più grande, prima di quella locale diocesana e poi di quella universale.
Nel 2005 assieme a tre suoi amici è stato istituito lettore e non mancava mai ad un appuntamento diocesano. Un suo grande merito è stato l'impegno che ha profuso nel percorso della costituzione dell'Unità Pastorale: con le sue riserve, le sue perplessità, le sue fatiche e le sue fragilità è stato capace di impegnarsi in questo cambiamento radicale della nostra Chiesa, cercando di mettere in atto quello che il suo Vescovo gli chiedeva.
Un suo giovane amico lo ricorda come l'Uomo delle Lettere, proprio così delle lettere, non delle letture, perché spesso leggeva dall'altare le lettere di S. Paolo, quelle un pochino più difficili! E come San Paolo, Bruno è riuscito a farsi Tuo strumento per aiutarci a coltivare e curare la nostra fede in te e a trasmettercela vicendevolmente.  Padre, ti affidiamo il nostro fratello Bruno, certi che già lo hai accolto tra le tue braccia, trattacelo bene. Rendici capaci di raccogliere la sua grande eredità e fa che lui vegli su di noi.

Con affetto i tuoi figli

ANTONIO LABBATE (PINUCCIO)

  

Accolito istituito il 26 ottobre 2012, in servizio ai Cappuccinini: nato l'11 giugno 1945 e morto il 5 ottobre 2018.

DALL’ELOGIO FUNEBRE

Vorrei dire due parole per Pinuccio per tutto quello che mi ha colpito della sua vita e che mia ha insegnato con la sua amicizia e il suo esempio.

Vorrei sottolineare solamente tre cose:

1.   la prima è quella dell’esperienza di Pinuccio come ministro straordinario della Comunione;

2.   La seconda quella del servizio come Accolito;

3.   La terza  quella di “prendere e portare la croce”.

Le prime due quella di portare la comunione ai malati e del servizio all’altare le ho condivise con lui.

Per Pinuccio portare la S. Comunione ai malati lo ha messo direttamente a contatto con la sofferenza degli altri, la carità cristiana e il mistero dell’Eucarestia.

Per permettere agli infermi, agli anziani di partecipare all'Eucaristia, il parroco individua persone idonee per maturità umana, vita cristiana, sensibilità, apertura agli altri e capacità. Pinuccio tutte queste qualità le possedeva.

Questo percorso che si è spalancato davanti a lui ha profondamente modificato la sua fede e tutta la sua esistenza. Tutto questo è diventato aspirazione per una vita interamente donata nella preghiera e nella ricerca del bene dei fratelli più bisognosi. Gli ha consentito di assumere con semplicità nei pensieri, nei sentimenti, nelle scelte, nelle decisioni, una forma eucaristica. 

Quando la malattia si è aggravata e non gli ha più consentito di portare la S. Comunione ai malati ho colto in lui una grande sofferenza e dispiacere. Io portandogli la Comunione - che ha fatto quasi sempre giornalmente - ho toccato con mano che Cristo eucaristico era diventato per Pinuccio unico e vero amore e desiderio di un’appagata ricerca di felicità.

La seconda testimonianza è quella sul servizio di Pinuccio nel ministero istituito di accolito della chiesa forlivese. Questa esperienza vocazionale, maturata nel tempo, non è avvenuta casualmente, ma come conseguenza proprio nell’esercizio di ministro della Comunione. Si può dire che Pinuccio come Accolito sia stato chiamato a mettere la sua vita a «servizio dell’altare del Signore».

Questo ha reso più matura la sua decisione di seguire Cristo, infatti la parola accolito significa proprio “seguire” o anche “servire”. Pinuccio ha fatto dell’altare e del servizio il centro della sua vita; tante volte l’abbiamo visto operoso in parrocchia e in tante altre nostre chiese: il Duomo, Santa Lucia, San Mercuriale, San Francesco, San Pellegrino, Monte Paolo,  nelle feste mariane del Carmine, della Madonna dei Fiori e del Lago…. ed è sempre stato  presente nelle celebrazioni liturgiche a Dovadola in onore di Benedetta Bianchi Porro. E non a caso Benedetta l’ha voluto vicino a se nell’ultimo periodo della sua vita. E’ stato un esempio per tanti giovani ministranti che lo hanno sempre accolto.

Qualcuno pochi giorni fa mi ha scritto di lui: “Era una grande persona, un gran cristiano e un gran accolito. Esempio per tutti di umiltà, disponibilità, dedizione, e delicatezza. Un amico che ci mancherà molto. Ora spetta a tutti noi, che lo abbiamo conosciuto imparare dai suoi silenziosi comportamenti”.

La terza testimonianza è quella di “prendere e portare la croce”… Gesù ha detto ai suoi discepoli “Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua …” La croce è una cosa inedita e sconvolgente che la logica umana rifiuta. Spesso anche la nostra fede di fronte alla croce vacilla …  “Prenda la sua croce e mi segua”, questa non è una esortazione alla rassegnazione, di soffrire con pazienza e sopportazione. Gesù non ha detto “Sopporta” ma ha detto “Prendi”.

Pinuccio la croce l’ha conosciuta nella sua crudezza, l’ha accettata, l’ha presa e l’ha portata attivamente. Sapeva bene che non è Dio che manda le croci, è il discepolo che nelle misteriose circostanze della vita la prende attivamente.

Pinuccio diceva che la sua croce  la offriva come dono per quanti aveva nel cuore e per le anime del purgatorio …  A chi lo andava a trovare, infatti, diceva ti porto nel cuore ….  Sei qui nel mio cuore. Certo vi sono momenti nei quali è difficile interpretare l’agire di Dio e vedere nelle vicende del tempo, l’opera della sua paterna misericordia. Tutto appare confuso e oscuro.  Ma solo alla luce della fede il disegno di Dio si mostra nel suo luminoso dispiegarsi. E quando ciò avviene, nasce un sentimento di meraviglia. E’ ciò che è accaduto nella vita di Pinuccio. La sua vita non sta sotto il segno della fatalità o della casualità, ma rivela un disegno sapiente di Dio.

A Pinuccio che negli ultimi anni ha condiviso la vita di Gesù sulla via del Calvario l’augurio di godere la vera vita. Ciao “Padre” Pinuccio.

(Daniele Zattini)

EMILIO NANNI

Accolito istituito il 6 dicembre 2012, in servizio nella parrocchia di Corniolo: nato il 21 settembre 1942 e morto il 25 maggio 2020

LEO MASSIMILIANI


Lettore istituito il 7 febbraio 2016, in servizio nella parrocchia di S. Rita in Ronco: nato il 29 marzo 1947 e morto il 10 giugno 2020