Don Giulio Facibeni, nacque a Galeata il 29 luglio 1884, in una modestissima famiglia di undici figli, crebbe come lui stesso disse, con l’ansia degli studi e dell’impossibilità di compierli, in una Romagna appassionata da lotte sociali e anticlericali, in quella fine del XIX secolo.
Compì gli studi ginnasiali e liceali nel seminario di Faenza tra il 1899 e il 1904; da lì si spostò all’Università di Firenze iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e per mantenersi agli studi faceva l’assistente nel semiconvitto delle Scuole Pie fiorentine.
Il 21 dicembre 1907 fu ordinato sacerdote e dopo cinque anni, nel 1912, fu mandato come viceparroco a Rifredi nella pieve di S. Stefano in Pane, zona popolare e operaia di Firenze.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale don Giulio pensò di alleviare il disagio delle famiglie rimaste senza gli uomini, aprendo il 1° luglio 1915, presso la Pieve di S. Stefano, un ‘nido per i figli dei richiamati’, cioè un asilo gratuito e gestito dai volontari della parrocchia. Anche don Facibeni dovette partire per la zona di guerra, come cappellano militare e nel luglio 1916 era sul fronte dell’Isonzo e poi sul Monte Grappa.
Per la sua dedizione sul fronte bellico gli fu concessa la medaglia d’argento. Ritornò a Rifredi nel 1919 e nel 1923 don Giulio pensò di occuparsi dei bambini bisognosi e pose la prima pietra dell’Opera della Divina Provvidenza “Madonnina del Grappa”.
L’Istituto fu inaugurato il 4 novembre 1924, diventando la famiglia degli orfani di guerra e di altre disagiati. Colpito da una progressiva e grave malattia don Facibeni morì a Rifredi di Firenze il 2 giugno 1958. Il processo per la sua beatificazione fu aperto il 10 agosto 1989 e l'11 dicembre 2019 è stato dichiarato Venerabile.