Sabato 4 aprile, in occasione della Gmg si è svolta la veglia dei giovani, coordinata da don Andrea Carubia, responsabile della pastorale giovanile e presieduta dal Vescovo in collegamento sulla piattaforma Zoom. Ai 330 giovani in collegamento il vescovo ha rivolto messaggio che riportiamo
Oggi alzarsi è l’ultima cosa che si può fare. Ti alzi, fai pochi passi e sei arrivato già alla parete di casa. Ma c’è un alzarsi diverso: è quello del cuore, dello spirito, un alzarsi interiore. Un alzarsi che ci chiede lo sforzo di comprendere che ciò di cui disponiamo quotidianamente è qualcosa di molto prezioso e non possiamo attendere una pandemia per rendercene conto.
Non possiamo lasciare che la vicenda molto seria della pandemia soffochi la nostra vita. Ci bloccherà in casa, ma non deve bloccare il nostro spirito. Il vostro spirito giovanile.
Questo evento inatteso ha dei costi gravosi e impensabili in termini di sofferenza, di vite umane, di economia… dobbiamo rendere onore a coloro che hanno sofferto e soffrono, dobbiamo lottare e reagire. Innanzitutto, non sprecando il nostro tempo. Non rimanendo con gli occhi bassi sui nostri smartphone. Dobbiamo rimanere padroni di noi stessi.
Non si può tornare alla vita “normale” e non torneremo alle cose di prima, ricominciando da dove le abbiamo lasciate.
Quando ha scelto questo tema, papa Francesco non immaginava di certo questa pandemia, naturalmente. Ma, in ogni caso, ci aiuta a rimanere padroni di noi stessi. Ad alzare lo sguardo. A non rimanere passivi. E allora ci e soprattutto vi invita ad alzare per tre volte lo sguardo.
ALZA LO SGUARDO ATTORNO. E renditi utile a casa. Nel dialogo, nei servizi. Non è facile la convivenza, più passa il tempo e più appare difficile.
ALZA LO SGUARDO E CERCA. Cerca qualcuno in carne e ossa che ha sete di una parola. Una parola che diventa carezza… Cerca chi sai essere più solo. Tanti giovani si rendono utili portando borse spese, facendo pacchi viveri. Tutti possiamo renderci utili.
ALZA LO SGUARDO E GUARDA DENTRO DI TE. Il Signore ti chiama a prepararti a ripartire. Scrivi le tue impressioni (verrebbe da dire di scrivere un diario, come hanno fatto Anna Frank o come Silvio Pellico, Le mie prigioni). Medita. Rifletti. Confrontati. Ascolta nel tuo cuore la voce del Signore. Il Signore conta su di te, per ripartire. Ma non come prima. Altrimenti tanta gente è morta o ha sofferto invano. Impariamo dalle lezioni della vita.
Il Signore dice a te, oggi, “Giovane, alzati!”. Alza lo sguardo e guarda avanti, guarda dentro di te, guarda oltre a te, guarda lontano… Il tempo per ripartire si avvicina! Vivendo non stando seduti ma in piedi. Giovani dico a voi alzatevi…