Agli studenti del 2020
Con la scuola per un nuovo inizio
Resterà nella storia questo anno, cari ragazzi. Nella vostra storia personale e nella storia di tutti noi. Non è un anno come tutti gli altri. Ne avremmo anche fatto a meno di questa unicità, ma è così.
Potrebbe essere un disastro, un anno da dimenticare, oppure potrebbe diventare un anno che ricorderemo come una rinascita.
Potrebbe essere come il 1920 o come il 1945. Un anno che prepara altre sciagure o un anno di vera ricostruzione. Dipende da noi. Dipende da voi. La riapertura delle scuole è un passo sulla via della speranza: insieme con voi torniamo anche noi a scuola, quest’anno!
Questo tempo di covid ha evidenziato che l'andare a scuola, lo stare e l'imparare insieme, sono un privilegio di cui a volte dimentichiamo il valore. Molti nel mondo non possono permettersi questo "lusso" che noi sottovalutiamo. La formazione è parte fondamentale dello sviluppo di un paese e della sua crescita sotto tutti i punti di vista. È ora di ricominciare, ma dipende anche da voi, se potremo continuare ogni giorno; se ciascuno di voi agirà con responsabilità, allora di sicuro sarà un successo.
La ripresa delle lezioni, quest’anno, coincide con un anniversario che a noi forlivesi è particolarmente caro.
Proprio un anno fa, in una grande e gioiosa festa di popolo, è stata dichiarata Beata la dovadolese Benedetta Bianchi Porro. Benedetta amava la scuola e lo studio. Vi affido a lei, cari ragazzi e ragazze, a lei che ha studiato fino all’ultimo, che ha avuto l’intelligenza e il coraggio di diagnosticare perfino la sua malattia, e ha saputo poi affrontarla con grande forza d’animo. Ha saputo trasformare una difficoltà in opportunità per crescere umanamente e spiritualmente. Tanto che le amiche che andavano a trovarla ne uscivano con la consapevolezza di aver ricevuto assai di più di quello che esse pensavano di offrire in termini di affetto, amicizia e incoraggiamento.
Lo stesso giorno ricorre l’anniversario e nel 2021 celebreremo il VII centenario della morte di Dante Alighieri, che imparerete a conoscere ancora di più e che, non dimentichiamolo, ha scritto la Divina Commedia quasi tutta in esilio, anche qui in Romagna, lontano dagli affetti più cari. È possibile dare il meglio di sé anche nelle difficoltà.
Siete stati tanti mesi lontano dalle aule, dai compagni, dagli insegnanti: da ora cercate di non sprecare neanche un minuto, c’è da recuperare in conoscenze ed umanità.
Cari amici, permettete che rivolga un pensiero anche ai vostri genitori e ai vostri insegnanti, la cui collaborazione è decisiva per la vostra formazione sempre, ma soprattutto in questi tempi particolari.
Non pretendiamo la perfezione dagli altri, sentiamoci davvero tutti nella stessa avventura dell’educazione, che più di ogni altra azione umana si avvicina all’agire di Dio Padre e creatore. Un saluto a tutto il personale scolastico il cui ruolo non è mai secondario. E un sincero grazie a tutti coloro che hanno lavorato perché potesse vedere l’inizio questo nuovo anno.
Da parte mia, vi affido a Maria, Madonna del Fuoco, che tanto ci ha sostenuto in questi mesi: con alcuni parroci, lunedì 14 c.m., pregherò per voi durante la messa delle ore 10.00 che celebrerò in Cattedrale all’altare della Patrona di Forlì.
Martedì 8 settembre 2020, Natività di Maria