Carissimi consiglieri,
in queste settimane mi siete mancati! Se vi ricordate, avevamo pensato diritrovarci a metà mese di marzo, almeno un’oretta, per poter - da parte mia - motivare ulteriormentele scelte pastorali che ho dovuto prendere in questo periodo, e confermarvi nella fede, nella speranzae nella carità.Ma non è stato proprio possibile. E ora voglio rivolgere a voi un particolare augurio di buona Pasqua.Una Pasqua ancora più Pasqua delle altre volte.
Comprendiamo ancora di più come la nostra fedenon si ferma ad alcune pur significative tradizioni, ma va al cuore della nostra vita. La Pasqua ciparla di morte e di vita. Anzi, di vittoria della vita sulla morte. Potremo anche vivere (e quanto lovorrei, che tutti lo superassimo davvero questo momento!), ma non siamo immortali. E questo tempoce lo ha ricordato e ci ha fatto vedere la realtà della vita in modo anche brutale. Eppure la nostra vitanon è destinata al sepolcro, ma all’eternità.
“Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me, vivrà ineterno. Credi tu questo?” ha chiesto Gesù a Marta. E Marta ha risposto: “Certo, Signore, io credo”.
Domanda e risposta fondamentale della nostra vita.Lottiamo per la vita, dono di Dio, ma prepariamoci ad entrare nella vita eterna. Paradosso cristiano.Amiamo la vita, lottiamo per la vita nostra e degli altri, dei più deboli in particolare, ma il nostrodestino non è in questa vita!Cari amici, è il cuore del messaggio cristiano. Diceva san Paolo: “Non siate tristi come coloro che noncredono”. Ora più che mai, siamo chiamati a testimoniare la nostra fede. Nessun divieto, ordinanzagovernativa, nessuna misura sanitaria ce lo potrà impedire. Anche se non entriamo in chiesa pertestimoniare insieme la nostra fede, possiamo, dobbiamo, vogliamo testimoniare la nostra fede, conla speranza della vita eterna.
La settimana santa vissuta in casa, con il pensiero a Dio e ai fratelli a loro volta nelle proprie case,seguendo le celebrazioni dalla cattedrale, del papa o, anche, dalla vostra parrocchia lì dove èpossibile, porti frutti abbondanti di fede per tutti. La Pasqua verrà! E sarà una Pasqua di gioia. Perchénon esiste una Pasqua triste.Vi voglio anche anticipare che stiamo pensando di ritrovarci in un incontro via social. I tecnici mihanno detto che è possibile, dopo Pasqua vi diremo come.
La data è il 22 aprile ore 20.30.Vi manderemo anche l’ordine del giorno, che vi anticipo ora per sommi capi. Chiederemo agli ufficipastorali di fare una sintesi di tutte le iniziative che sono state promosse in questo periodo, davverotante, di preghiera, di solidarietà, di catechesi. Vi chiederemo di esprimere il vostro consiglio sualcune scelte che saremo chiamati a compiere nei prossimi mesi. Su come concludere questo annopastorale.
Sono convinto che fino a quando non ci sarà sicurezza dovremo sempre stare vigilanti(solo il vaccino, credo, ci consentirà di riprendere una vita normale)
Ma dobbiamo continuare avivere! Come? Quali sono le cose essenziali? Quali i bisogni spirituali e pastorali più importanti? Ènecessario trovare del tempo per riflettere sulle domande teologiche, su scelte pastorali e su lacuneformative che sono emerse durante la quarantena.
Su cosa fare per i ragazzi, le famiglie, i giovani, ipoveri…Insomma, tante domande e tante necessità spirituali, senza le quali non riusciamo a vivere!
“Non disolo pane vive l’uomo, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” ci ricorda Gesù!
Nondimentichiamocelo!Ancora tanti auguri, cari consiglieri, di buona Pasqua cristiana a tutti!
Forlì, 5 aprile 2020Domenica delle Palme
+ Livio Corazza