Omelia a Castrocaro nella festa della Madonna dei Fiori 2021

11/04/2021

Una lunga premessa per far sentire ancora di più l’attualità della Parola che abbiamo appena ascoltata.

Sono 15 giorni che la liturgia ci segue con il profumo.

È il profumo della primavera, il profumo della festa, il profumo della gioia.

Il profumo che lotta contro l’odore della morte, della malattia, della sofferenza.

La settimana santa era iniziata con Maria di Betania, sorella di Marta e di Lazzaro, che profuma i piedi di Gesù. Marta e Maria avevano invitato Gesù (e i suoi discepoli…) per festeggiare la risurrezione di Lazzaro. La gioia era grande. Come sempre, come raccontato in altre occasioni, Marta era intenta alla cena e Maria si mette ai piedi di Gesù, glieli profuma e glieli unge abbondantemente. Il profumo era il nardo. Un gesto molto intimo e pieno di gratitudine per aver risuscitato il fratello Lazzaro.

Il giovedì santo abbiamo benedetto gli oli che vengono usati nel corso dell’anno durante la celebrazione dei sacramenti del battesimo, della cresima (e anche della ordinazione dei sacerdoti, diaconi e vescovi…) e dell’unzione degli infermi. Oli profumati, soprattutto quello della cresima.

Non l’ho ricordato durante la consacrazione degli oli e lo ricordo qui. Come ogni anno, da alcuni anni, il vescovo di Locri-Gerace regala a tutti i vescovi d’Italia il Bergamotto, un profumo prodotto nelle terre sottratte alla mafia. Il buon profumo di Cristo si accompagna con il profumo dell’onestà e della giustizia. Quel profumo è dentro l’olio del crisma.

La settimana santa si era conclusa con il pellegrinaggio mesto delle donne (Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Saloòme) che comprarono oli aromatici per andare a ungere il corpo di Gesù, come si usava nel caso di una persona morta. Ma non li usarono, perché trovarono il sepolcro vuoto; gli oli resteranno loro in mano come ricordo e impegno per continuare ad espandere il buon profumo di Cristo.

Un profumo che rimarrà, per fortuna non utilizzato. Il profumo era soprattutto la mirra.

Non serve tanto profumo. Bastano poche gocce, per riempire la casa, per accompagnare una persona per molte ore.

Il profumo non deve essere eccessivo, tenue ma gradevole. Soffice e suadente.

Il miglior profumo è quello che si accompagna al sapone o lo segue subito dopo. Pulizia e profumo riempiono gli ambienti e rallegrano con l’olfatto il cuore dell’uomo.

E oggi, a Castrocaro, siamo riempiti del profumo dei fiori. Fiori per la festa della Madonna. Fiori che ricordano la vita che vince sulla morte. Il gesto di portare i fiori alla tomba vuole significare la vita che vince sulla morte.

I fiori, per portare frutto, devono essere fecondati dalle api.

Oggi celebriamo la Madonna dei fiori di Castrocaro. Un voto che i cittadini di Castrocaro hanno acceso tanti anni fa, per ringraziare la Madonna per la conclusione di una epidemia.

I fiori hanno bisogno delle api perché si trasformino in frutti.

Noi siamo un fiore, che ha bisogno dell’amore di Cristo per portare frutti.

La Parola di Dio di oggi ci suggerisce le circostanze nelle quali far sentire il buon profumo di Cristo.

-Nella prima lettura, si descrivono le caratteristiche della prima comunità cristiana: erano un cuor solo e un’anima sola; nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.

Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù.

Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

Possiamo dire che, come un profumo, la testimonianza della prima comunità parlava da sola.

-La testimonianza di una vita nuova e diversa, che nasceva dalla risurrezione di Cristo.

San Tommaso, come tutti i suoi amici, all’inizio non credeva alla risurrezione. “fino a quando non metto le mie mani sulle sue ferite, non crederò!”

Solo dopo aver incontrato Gesù risorto, Tommaso è diventato testimone della sua risurrezione.

Credere nella risurrezione di Cristo non è facile. E Gesù dirà: Beati quelli che pur non avendo visto crederanno. Anche noi, non crediamo per la testimonianza di Tommaso, pur importante, non credo in Cristo per sentito dire, ma perché lo posso incontrare anch’io, oggi. Cristo è vivo e ci vuole vivi.

Cristo risorto affida anche a noi di annunciarlo al mondo.

Siamo anche noi chiamati a portare speranza nella vita che risorge. Ma non riusciremo ad essere credibili portatori di speranza se non passeremo anche noi dalla disperazione alla speranza, dall’incredulità alla fede.

Con la fede in Cristo risorto vinciamo il mondo.

Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.

-Terza parola: Pace a voi. Un altro frutto della risurrezione che si fa presente. I discepoli avevano paura dei Giudei, ma forse anche di Gesù.

Ma Gesù non li giudica, dice: Pace a voi.

Noi tutti siamo battezzati. Abbiamo ricevuto il buon profumo di Cristo nel battesimo e nella cresima. Con il battesimo siamo diventati un tutt’uno con Gesù. Ognuno di noi, ovunque si trovi, porterà la pace di Cristo.

Anche noi non giudichiamo, ma ripetiamo: Pace a voi.

Cari fratelli e sorelle, è proprio ora che serve ancora di più pregare e celebrare la festa della Madonna dei fiori.

Oggi, ancora di più, c’è bisogno di gente forte e coraggiosa, che vince il male con il bene, lo scoraggiamento con la fede e la fraternità. Persone dolci e coraggiose come Maria e le donne che hanno annunciato la risurrezione di Cristo.

È la prima festa che celebro dopo quella di Pasqua. Sia di buon augurio per tutti.

Come dal 1632 anche oggi Maria sarà nostra madre e sorella ci sostiene nel cammino in questo tempo difficile, dove è messa alla prova la nostra fede e la nostra capacità di essere veramente fratelli e sorelle.

Così sia.