Omelia alla veglia pasquale 2019

20/04/2019

Omelia alla veglia pasquale (20 aprile 2019)


Carissimi fratelli e sorelle, c’è tutto in questa notte.

C’è davvero tutto in questa notte santa, tutto quello che ci occorre per dirci l’un l’altro, con fede e con stupore, che Gesù è veramente risorto!

Questa notte Dio ci libera dai nostri errori, cancella la nostra condanna e pieno di amore folle e incondizionato per ciascuno di noi vince la morte e ci dona la vita vera, eterna.

In questa notte, nulla finisce e tutto ricomincia… quella pesante pietra, che credevamo messa sopra come lapide definitiva sulla vita e sulle nostre domande, viene rotolata via, viene tolta di mezzo, viene beffata dal potente incoraggiamento dell’angelo, da quell’invito a non temere, a non avere paura, a guardare con grande gioia i segni di questa notte che possono servirci a ricostruire la nostra vita.

C’è il fuoco della fede, fiamma viva che sempre dobbiamo alimentare. Fa’ che le feste pasquali accendano in noi il desiderio del cielo e ci guidino rinnovati nello spirito alla festa dello splendore eterno. Così abbiamo pregato all’inizio.

Preghiamo perché arda il desiderio del cielo. Il desiderio dell’incontro con Dio. Fa più male alla fede e alla chiesa un cristiano spento, che mille atei.

Un cristiano né caldo né freddo, pigro e timido, pauroso di testimoniare il vangelo, spegne la fede.

C’è il cero acceso, la sua luce ha illuminato il nostro buio. Lumen Christi: la luce di Cristo illumini e guidi il cammino della vita. Non seguiamo altre luci che ci possono portare fuori strada.

C’è la storia della salvezza, c’è la Parola. Abbiamo riascoltato gli inizi della presenza di Dio nella nostra vita. Dalla creazione in poi. 7 letture, un compendio della storia di Dio con l’umanità. È la storia della nostra famiglia. Tanti cercano l’albero genealogico, risalgono ai propri antenati: ecco le nostre radici. Le radici della nostra fede e della nostra vita.

C’è l’acqua del battesimo, segno della nostra figliolanza divina. Il fonte battesimale è il grembo che ci ha generati alla fede. Siamo figli di Dio. Creati a sua immagine e somiglianza. Per ricordarci che ogni uomo e ogni donna è stato creato a immagine e somiglianza di Dio.

C’è la folla dei santi, di coloro che hanno accolto il dono della fede, che hanno vissuto la gioia di essere cristiani. O hanno vissuto con gioia il loro essere cristiani. Hanno mantenuto le loro promesse, rinunziando al peccato per vivere nella libertà dei figli di Dio.

C’è il rinnovo, fatto insieme, delle nostre promesse.

E, infine, c’è l’eucaristia, c’è il Pane. La fonte perenne della nostra fede, il nutrimento essenziale della nostra quotidianità.

Mentre il battesimo lo celebriamo una sola volta nella vita, l’eucaristia è il dono della presenza di Dio in mezzo a noi.

Facciamo tesoro di questa notte luminosa, ci servirà per affrontare i giorni oscuri della nostra vita.

Ci servirà anche in questi tempi, scarsi di speranza e di fiducia in un mondo migliore. Questa notte faccia fuggire le tenebre del male e della disperazione e ci indichi la via della fede.

Questa notte santa ci convinca davvero che siamo testimoni e destinatari privilegiati di un atto d’amore. La resurrezione è l’inimmaginabile idea che Dio ci regala, gesto supremo del suo amore immenso, misericordioso, indomabile.

Un amore che vince anche il più grande dei dolori, anche il più terribile degli abbandoni, anche la più straziante delle solitudini; dolore, abbandono e solitudine come tutto ciò che Gesù ha provato sulla croce, solo, nel momento del più assordante silenzio di Dio suo Padre.

Accettiamo con gioia e riconoscenza questo dono immenso, crediamoci allo stupendo dono della resurrezione, annunciamo con profonda convinzione che Gesù è risorto! E annunciamolo insieme, non da soli, che da soli ci sentiamo più deboli e ci è più facile smarrirci; annunciamolo come famiglia, come veri fratelli, come figli del Dio della vita.

Voglio ringraziare i nuovi battezzati. La vostra fede, la vostra adesione alla chiesa fa rivivere il nostro essere cattolici, figli di Dio e fratelli e sorelle fra di noi. Nessuno è straniero. Tutti siamo un cuor solo e un’anima sola. Siamo una famiglia. Il vostro esempio è per noi motivo di gioia, di consolazione e di incoraggiamento.