Omelia nel Mercoledì delle Ceneri 2024

16/02/2024

OMELIA DEL VESCOVO NELLA MESSA DEL MERCOLEDI' DELLE CENERI 

14 febbraio 2024

“Ritornate a me con tutto il cuore”



Anche oggi, come il 4 febbraio, c’è una sovrapposizione di date. Molti festeggiano san Valentino, patrono degli innamorati. La chiesa fa anche memoria dei santi patroni d’Europa Cirillo e Metodio. Santi dell’Europa orientale. Che c’entrano questi santi con il mercoledì delle ceneri che stiamo vivendo qui, questa sera, insieme? Se aspettate un po’, ci arrivo. Andiamo con ordine. Vi anticipo. Queste feste hanno a che fare anche con il senso della Quaresima e in generale con il senso della nostra vita dei segni e dei gesti che le accompagnano….
Il primo segno è la cenere. Il segno della nostra fragilità. Del nostro essere polvere. Riconosciamo che siamo niente. Quello che siamo lo siamo per merito di Dio.
Diceva Pascal, L'uomo non è che una canna, la più debole della natura, ma è una canna pensante. L'universo intero non deve armarsi per schiacciarlo; basta un vapore, una goccia d'acqua per ucciderlo. Ma quando l'universo lo schiaccia, l'uomo sarebbe ancora più nobile di ciò che lo uccide poiché sa che sta morendo e del vantaggio che l'universo ha su di lui, l'universo non ne sa nulla.
L’uomo è fragile, ma questo mucchio di cenere esiste per volontà di Dio ed è abitato da Dio. Abitati dall’amore di Dio. Ricordati uomo che sei polvere, ma questa polvere è destinataria di una bella notizia: Dio ti ama.
Il tempo di Quaresima è il tempo in cui resi consapevoli del suo amore, ritorniamo a Lui: Ritornate a me con tutto il cuore, non con un po’ di cuore. Ritornare a Dio, ma non con un po’ del mio tempo. Ma tutto il mio cuore. Scoprire, scandagliare in quali spazi della mia vita Dio non lo faccio entrare. In quali per Lui non c’è posto?

40 giorni da qui a Pasqua. Lo scopo del cammino è la Pasqua. Lo scopo è riscoprire la gioia della risurrezione di Cristo e della risurrezione di questo mucchio di polvere che siamo noi. Lo scopo è di sgomberare il campo da tutto ciò che copre e nasconde e ci distrae dall’essenziale.
40 giorni come chiamata alla libertà
Prendiamo spunto dal messaggio di papa francesco per questa Quaresima: Quando Dio si rivela, comunica libertà: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione di schiavo” (Es. 20,2) Così si apre il Decalogo dato a Mosè sul monte Sinai. Il popolo d’Israele in fuga dalla schiavitù d’Egitto riceve le dieci parole come via di libertà. I comandamenti sono una chiamata rigorosa alla libertà. Una chiamata alla libertà che non si esaurisce in un singolo evento, ma in un cammino. Un cammino di vera libertà. Un cammino per scoprire le catene, le piccole o grandi schiavitù che mi impediscono di crescere e di amare.
Che ci impediscono di amare Dio.
Per esempio
Il Signore Gesù è il vero innamorato di te, di noi, di ciascuno di noi. Gesù è il volto di un Dio innamorato.

Agli innamorati fa piacere stare insieme, nel silenzio e nell’ascolto reciproco. Il tempo di Quaresima è il tempo dell’Ascolto.
Un tempo per ascoltare Dio e i fratelli. “Quando preghi entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”
Entra nella camera del tuo cuore e ascolta il Signore che parla a te per te e per gli altri. Il Signore che ti chiama ad ascoltare, vivere e annunciare la sua Parola. Se lo ascolti il Signore ti aiuta a liberarti da false speranze e da false illusioni, da scelte che apparentemente sembrano solidali, ma portano solo alla fine della vita e della dignità. Che ti vogliono convincere che è bene ciò che è male e viceversa.

Ascoltare Dio e ascoltare gli altri, sono due facce della stessa medaglia. Come ai due discepoli di Emmaus, il Signore si mette a fianco, cammina con noi e ci parla, ascoltiamolo.
Ma, a nostra volta, mettiamoci a fianco dei tanti delusi e scoraggiati dalla vita che incontriamo.
Papa Francesco, nella prefazione a Youcat, svela il segreto per non perdere mai la connessione con Gesù, un segreto svelato già da sant’Alberto Hurtado, un santo originario del Cile, che in ogni situazione, davanti a una decisione da prendere o a una scelta da fare, si chiedeva sempre cosa avrebbe fatto Gesù al suo posto, a scuola, per strada, all’università o al lavoro: “Ecco la password per una vita veramente viva e gioiosa – afferma il Papa – guardare e giudicare ciò che ci capita e le decisioni che siamo chiamati a prendere con gli stessi occhi, con gli stessi sentimenti, con la stessa postura che Gesù ha incarnato”.
Fra poco riceveremo le ceneri. La consegna è al plurale. Convertitevi e credete al vangelo. Dio ama ciascuno di noi, personalmente, e nello stesso tempo ci mette insieme. Camminiamo insieme in questa Quaresima, uno a fianco dell’altro. I santi Cirillo e Metodio, patroni delle chiese orientali e dell’Europa, ci richiamo al dovere di convertire il nostro individualismo e trasformarlo in comunità fraterna, nella giustizia e nella pace.
Pace, gioia, libertà, grandezza nella fragilità, fraternità, conversione e vangelo. Quanti messaggi in un mucchietto di polvere. Quanti passi di liberazione da fare ognuno con le proprie gambe, ma sostenendoci ed incoraggiandoci.
Mano nella mano, da innamorati di un Dio che è amore.