OMELIA DEL VESCOVO S.E. MONS. LIVIO CORAZZA
NELLA MESSA DELLA DOMENICA DELLE PALME
24 marzo 2024
Cosa ci portiamo a casa con il ramoscello di ulivo?
Il giorno della domenica delle Palme è un giorno di grandi contrasti. È l'ora della luce e contemporaneamente l'ora delle tenebre.
È il giorno della festa, dell'ingresso di Gesù in città su un puledro di asino, come un re mite e pacifico, accolto dalle folle festanti che agitano le palme
Ed è l'ora dell'arresto, della condanna, della fuga, del tradimento, del rinnegamento ...
Il segno di questo giorno è il ramoscello d'ulivo. Cosa ci portiamo a casa con il ramoscello d'ulivo? La gioia della festa o il buio della condanna?
Agiteremo il ramoscello come un amuleto senza impegnarci troppo, pronti a lasciare solo Gesù alla prima difficoltà? Oppure diventa un segno di condivisione?
A casa metteremo il ramoscello su uno dei crocifissi come pro memoria: Gesù, con questo ramoscello d'ulivo voglio prometterti che non ti lascerò solo sulla croce, ma ti seguirò sulla croce e come te cercherò di donare la mia vita come hai fatto tu.
Attraverseremo anche noi momenti difficili di tenebre e di abbandono. Ma non saremo soli e non lasceremo da solo nessuno.
Anche nei momenti più bui il Signore tiene accesa una luce di speranza.
Nel vangelo si fece buio su tutta la terra, ma questo avviene a mezzogiorno, nell'ora più luminosa; Gesù muore, ma nello stesso tempo si spezza il velo del tempio; grida il suo dolore e il suo sentirsi abbandonato, ma si rivolge pur sempre al Padre, certo che lo ascolta: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Sembra una preghiera di disperazione ma è una preghiera a Dio, di fiducia, anche se spogliata di ogni segno esteriore, nel Dio che gli è vicino.
Ecco cosa vogliamo portare a casa nel ramoscello d'ulivo. Un piccolo insignificante ramoscello ci ricorderà che il crocifisso è risorto e l'amore di Cristo nessuno lo vince.
Buona Settimana Santa a tutti!