I magi sono i primi, fra tutti i popoli, che sotto la guida della stella, hanno trovato la strada verso Betlemme, sono l’inizio di una grande processione che non si è più fermata.
Non sono più gli unici. Da allora la folla non si è più fermata. E per questo, la liturgia legge il Vangelo che parla del cammino dei Magi e insieme le splendide visioni profetiche di Isaia 60 e del salmo 72, che illustrano con immagini audaci il pellegrinaggio dei popoli verso Gerusalemme.
Ti adoreranno Signore tutti i popoli della terra.
Se guardiamo il fatto che, fin da quell’inizio, uomini di ogni provenienza, di tutti i Continenti, di tutte le diverse culture e tutti i diversi modi di pensiero e di vita sono stati e sono in cammino verso Cristo, possiamo dire veramente che questo pellegrinaggio e questo incontro con Dio nella figura del Bambino è un’Epifania della bontà di Dio e del suo amore per gli uomini (cfr Tt 3,4).
Prima dei Magi, erano arrivati i pastori che personificano i poveri d’Israele e, in genere, le anime semplici che si avvicinano a Gesù portando solo se stessi. I pastori non hanno neanche la soddisfazione di portare dei regali. I Magi rappresentano il mondo.
Fa ancora più tristezza la mancanza di pellegrini a Gerusalemme, fa tristezza la diminuzione notevole dei fedeli nelle chiese in questo Natale così difficile e strano. Ma la festa dell’Epifania non celebra la quantità delle persone. I magi, la tradizione dice fossero solo tre. Quello che conta è che erano partiti per cercare colui che doveva venire.
Siamo anche noi, oggi, alla ricerca di qualcosa. Dietro a loro, come loro, troviamo tutti coloro che da sempre, e anche oggi sono in ricerca: i cercatori di Dio.
Siamo anche noi gli eredi dei Magi.
E cosa incontrano i magi, cosa trovano i cercatori partiti mesi prima, da un paese lontano, dopo tanta strada, superando disagi e pericoli, cosa incontrano? Incontrano un bambino.
Ma una volta incontrato il Bambino nella mangiatoia, che fanno?
Portano doni che sono una dichiarazione di fede nel bambino: l’oro onora la regalità di Gesù; l’incenso la sua divinità; la mirra la sua santa umanità che conoscerà la morte e la sepoltura.
Ma ci vuole fede per riconoscere tutto questo.
Accogliendo il bambino Gesù, non dimentichiamo di accogliere oggi i bambini. I bambini sempre così rari nelle nostre famiglie. I bambini ai quali dovremo assicurare un futuro meno incerto a causa dei nostri errori. I bambini ai quali spesso diamo tutto, ma non favoriamo l’incontro con Gesù, unico vero dono che dà senso alla loro vita.
E infine il ritorno. I Magi, per un’altra strada fecero ritorno. Non voglio fermarmi al commento sul fatto che i Magi riuscirono ad evitare le ire di Erode.
Voglio ricordare che i Magi sono stati i primi missionari del vangelo.
Durante la strada e al ritorno in patria, avranno raccontato la gioia dell’incontro.
I Magi che avevano hanno seguito la stella, ed erano giunti fino a Gesù, alla grande Luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo (cfr Gv 1,9), come pellegrini della fede, sono diventati essi stessi stelle che brillano nel cielo della storia e ci indicano la strada.
Sono diventati tessitori di fraternità, diventando essi stessi come il bambino di Betlemme, portatori di amore e di pace.
Avranno amato i bambini, i poveri, saranno vissuti saggiamente, avranno alzato gli occhi al cielo nella consapevolezza che il cielo era sceso fra di loro, è sceso fra di noi.
La luce della stella che avevano seguito con tanta determinazione, una volta incontrata nella grotta di Betlemme, li ha trasformati in portatori di luce.
Il pellegrinaggio dei Magi è un cammino di speranza, perché al termine trovano Gesù, speranza del mondo, e dopo aver lasciato i doni, portano speranza nel mondo.
Cari fratelli e sorelle, il cammino sarà lungo ma abbiamo trovato colui che ci dona speranza e fiducia. Lasciamoci guidare dalla stella, anche oggi.
Se vivremo con Cristo, allora anche noi dimostreremo di essere sapienti. Allora diventeremo come astri che precedono gli uomini e indicano loro la via giusta della vita.
Preghiamo per tutti noi, affinché in questo tempo di tenebre prolungate sappiamo trovare la stella, seguirla, trovare la luce, diventare noi stessi luce, custodirla e lasciarla brillare nelle nostre vite.
Preghiamo Maria, affinché, quale Madre amorevole, mostri Gesù Cristo anche a noi e ci aiuti ad essere indicatori della strada che porta a Lui. Amen.