OMELIA DEL VESCOVO S.E. MONS. LIVIO CORAZZA
NELLA MESSA DEL MERCOLEDÌ DELLE CENERI
5 marzo 2025
“Camminiamo insieme nella speranza”
“Cari fratelli e sorelle, con il segno penitenziale delle ceneri sul capo, iniziamo il pellegrinaggio annuale della santa Quaresima, nella fede e nella speranza”.
Inizia così il messaggio di Papa Francesco per la quaresima di quest’anno. Sembra una quaresima come le altre. In realtà è una quaresima speciale e il perché ce lo ricorda ancora papa Francesco: “In questa Quaresima, arricchita dalla grazia dell’Anno Giubilare, desidero offrirvi alcune riflessioni su cosa significa camminare insieme nella speranza”.
Camminare insieme nella speranza, ecco la sottolineatura della quaresima di quest’anno.
Prima di tutto camminare. Contro la tentazione di stare fermi. Dal cammino esteriore nei diversi pellegrinaggi che faremo in questo anno santo, al cammino interiore di ciascuno di noi.
Camminiamo nell’amicizia con Dio, con la preghiera.
La preghiera da rivivere, rigenerare, migliorare, convertire. Generatrice di perenne conversione. Una preghiera personale, intima, confidente. Un obiettivo che non è solo della Quaresima, ma di tutto l’anno e per tutti.
Una preghiera vissuta nel silenzio, ma non chiusa al mondo; da vivere in camera, dentro il cuore di Dio, avendo a cuore il mondo. Sul rinnovamento della nostra preghiera siamo impegnati in tutto questo anno, dedicato alla preghiera, luce sul nostro cammino.
Ostacolo al camminare è la paura. Sempre papa Francesco ci lancio l’interrogativo: “Sono veramente in cammino o piuttosto sono paralizzato, statico, vinto dalla paura e dalla mancanza di speranza?”
Chi ha paura si sente paralizzare il sangue di fronte alla violenza della guerra, delle parole che si usano in tanti contesti, dal futuro pieno di nubi. Eppure il Signore è venuto per ripeterci: “non abbiate paura, spalancatemi la porta del vostro cuore e mettetevi in cammino”
Seconda indicazione che ci viene da papa Francesco nel messaggio per la Quaresima: camminare insieme.
Camminiamo insieme come comunità cristiana. Vinciamo l’individualismo della fede.
Quante volte lo abbiamo sentito ripetere in questi anni di cammino sinodale. Essere insieme non è una cosa secondaria, fa parte integrante del credo che i cristiani ripetono ogni domenica a messa: credo la chiesa una santa cattolica e apostolica.
Camminiamo insieme nella lode del Signore, e nella fraternità.
Siamo uniti in comunione anche quando preghiamo ciascuno nel segreto della propria casa.
Ma non siamo uniti solo dalla preghiera. La carità concreta ci fa sentire veramente fratelli. Nel Vangelo viene prima ancora della preghiera. La prima azione della quaresima è l’elemosina. Ricordo che la prima raccolta fondi, promossa da san Paolo in tutte le Chiese allora esistenti, è diventata un fortissimo evento di fraternità concreta. Da allora la Chiesa vivrà la comunione nella preghiera e nella solidarietà concreta. Azioni inseparabili!
Lo stesso Giubileo è incompleto se si esaurisce nelle sole celebrazioni, se esse non sono completate dalle opere di misericordia corporale e spirituale.
Infine, camminiamo insieme nella speranza che una promessa si realizzi.
I cristiani esistono e hanno senso se leggono i segni di speranza presenti nel mondo e portano nuove e concrete azioni di speranza nel mondo. E da cosa nasce la speranza?
La speranza, che non delude, ha come orizzonte la certezza della vittoria pasquale.
Non dimentichiamo la meta della Quaresima: la Pasqua.
Nel vangelo di Matteo, che leggeremo il mercoledì santo, ascolteremo Gesù che manda i suoi discepoli da un tale con queste parole: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli “».
Ancora oggi, Gesù vuole fare Pasqua con noi.
Continua papa Francesco: “La terza chiamata alla conversione è quella della speranza, della fiducia in Dio e nella sua grande promessa, la vita eterna.”
Vivremo particolarmente con gioia la Pasqua di quest’anno condividendola con i cristiani di tutto il mondo (e anche con gli Ebrei). Questa coincidenza ci ricorderà che la Pasqua è per tutti!
La meta in un cammino è importante. Il traguardo dà senso a tutte le tappe intermedie e a tutte le fatiche del camminare e del camminare insieme.
Infine, la terza proposta per la Quaresima: il digiuno.
Per vivere la Pasqua sono disposto a rinunciare ad altre cose.
E per entrare siamo disposti a tagliare e togliere qualcosa che appesantisce la nostra vita, le nostre relazioni, il nostro cammino.
Il Vangelo è stato un appello all’autenticità, all’interiorità e all’impegno.
Ricevendo le ceneri accogliamo l’invito a metterci in cammino vincendo il male che è dentro di noi, innanzitutto.
“La Vergine Maria, Madre della Speranza, interceda per noi e ci accompagni nel cammino quaresimale”.
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