Omelia nella Messa della Festa della Beata Clelia Merloni 2023

20/11/2023

OMELIA NELLA MESSADELLA FESTA DELLA BEATA CLELIA MERLONI

20 novembre 2023


Sono passati cinque anni dalla data della Beatificazione, di quando cioè la Chiesa riconobbe in Madre Clelia le virtù eroiche della santità. Virtù vissute in modo eroico. Vivere il Vangelo in modo eroico.

Tre, in particolare, sono gli insegnamenti del Vangelo vissuti con particolare forza e costanza da madre Merloni.  Amate i vostri nemici; pregate senza stancarvi; lo avete fatto a me.

Amate i vostri nemici. La prima fu quella della misericordia. Quando fondò le Apostole del sacro cuore non pensava di dover dare l’esempio nel modo più estremo. Imparò sulla sua pelle l’arte del perdono. Amare anche coloro che ci fanno del male. tutti abbiamo provato in qualche misura l’arte del perdono. Ma madre Clelia per anni ha custodito e coltivato questa virtù. E solo alla fine fu riconosciuta la verità e fu riammessa nell’Ordine che aveva fondato. Tra l’altro ricorrono i 95 anni della sua riammissione.

La seconda virtù fu quella della preghiera. Certamente non possiamo entrare nel suo intimo. La preghiera è un dialogo profondo con Dio. un momento nel quale solo Dio basta. Esiste solo Lui. Ci affidiamo alla testimonianza delle sue suore che vedendola capivano la profondità e l’autenticità della sua preghiera. Di come lei aveva preso sul serio l’invito di Gesù: pregate senza stancarvi.

Infine i poveri. Madre Clelia ha fondato le Apostole del Sacro cuore allo scopo di trovare delle sorelle che condividessero il suo amore peri i piccoli e i poveri. E noi lo possiamo testimoniare dopo cento anni le Apostole continuano questo carisma. L’Istituto Merloni che ospita i bambini dell’Infanzia e della Primaria e in Seminario avendo servito i sacerdoti anziani fino all’altro giorno. Hanno messo in pratica l’invito che ascolteremo domenica prossima: Ogni volta che servirete i poveri lo avete fatto a me.

Siamo qui a ringraziare Madre Clelia e le sorelle per l’esempio che ci hanno dato.

Lo abbiamo riconosciuto nella preghiera all’inizio che Dio, che ha donato alla beata Clelia, di riconoscere nel cuore del tuo Figlio la fonte della carità e del perdono, e abbiamo invocato di concedere a noi, per sua intercessione e sul suo esempio, di testimoniare nel mondo la tua tenerezza verso i piccoli e gli umili.

Madre Clelia diventi per noi modello di vita.

La preghiamo qui, nel Duomo di Forlì, dedicato alla santa Croce, dove tutto è iniziato, il 10 marzo del 1861, giorno di nascita e di battesimo. Appena nata infatti venne subito qui battezzata. E qui la ricordiamo questa sera nel giorno della sua nascita al cielo, il 21 novembre 1930. Anticipiamo alla vigilia per non sovrapporci ad una festa della Madonna, la Presentazione di Maria al Tempio.

Con la loro presenza, i bambini ci ricordano come la nostra società non ama i bambini. Sono sempre di meno, sempre più trascurati, non sempre ci si ricorda di loro nei servizi. Amaramente papa Francesco ricordava che ci sono più veterinari di pediatri. Era una constatazione. Chi non ama gli animali! Ma se vengono preferiti ai bambini, ci pare sia lecito trovare la cosa discutibile. Se nelle misure della finanziaria si parla più di pensioni e anziani, che di asili e di scuole, significa che si ha davanti una società di anziani e quindi si scelgono altre priorità. Ringraziamo ancora le suore che mettono le loro pensioni per dare la possibilità di pareggiare i costi e a tutto il personale e ai genitori per i sacrifici che la scommessa sulla scuola comporta. Lo Stato ci guadagna con le scuole cattoliche.