Omelia nella Festa della Madonna del Fuoco 2025

05/02/2025
Si rinnova, come ogni anno, la grande manifestazione di popolo dei forlivesi verso la Madonna del Fuoco. La preghiera iniziale ci ha ricordato lo scopo vero e profondo della festa della Madonna del Fuoco: Concedi al tuo popolo di Custodire sempre viva e ardente la luce della fede e la fiamma del tuo amore.
La festa è il punto di arrivo di tante cose che abbiamo fatto in questi giorni, le ricordo: la novena;  abbiamo acceso i lumini sui davanzali delle nostre case e degli uffici; i bambini hanno offerto i loro disegni e i loro fiori alla Madonna del Fuoco; i vigili del fuoco hanno collocato una corona di fiori in braccio a Maria e a Gesù, in cima alla colonna di piazza Ordelaffi; è stata aperta e animata la chiesetta del miracolo da parte di alcuni volontari;  davanti alla Madonna in tanti hanno pregato; alcuni hanno scritto e depositate davanti all’immagine sacra le loro preghiere; i salinari sono venuti in pellegrinaggio da Cervia offrendo il sale… queste sono solo alcune delle manifestazioni di fede e di amore per Maria.
Ma lo scopo vero e profondo di tutte queste manifestazioni è di custodire sempre la luce della fede in Gesù e alimentare la fiamma del suo amore.
Cari pellegrini di Forlì e dintorni, che siete venuti a rinnovare la vostra fiducia in Maria, non dimenticate questo principale scopo della nostra festa e della nostra presenza: rinnovare la nostra fede e rinnovare il nostro impegno per custodire e testimoniare la fede nel Signore Gesù.

Invoco con tutto il cuore Maria, perché riaccenda il fuoco della fede nell’amore di Gesù Cristo. Perché ritroviamo l’audacia di incoraggiare i figli, gli amici, i coniugi, ad aprire il loro cuore all’amore di Cristo.
Perché apriamo la porta del nostro cuore all’amore di Cristo! “Spalancate le porte a Cristo”, implorava papa Giovanni Paolo II!

Solo l’amore di Cristo dona serenità e pace alle nostre famiglie, alle nostre vite, al mondo intero. Non è una minaccia, non è un obbligo. Quando si parla di amore, non ci può essere che libertà. Ma ne va della nostra salvezza.

Il vangelo che abbiamo ascoltato fa da colonna sonora ad una delle immagini che si trovano in alto nel quadro della Madonna del Fuoco, e ci parla di amore: Cristo sta morendo, si preoccupa di affidare sua madre a Giovanni, il suo discepolo.
Non solo! Potrebbe essere oggi accusato di paternalismo. Affida Giovanni a Maria! E questo sorprende ancora di più. Rivolto a Maria Gesù dice: donna, ecco tuo Figlio.
Il compito di Giovanni di assistere Maria, una volta conclusa l’esperienza terrena Maria, è durato poco tempo, forse qualche anno.
Il compito di Maria, nei confronti di Giovanni invece, continua ancora oggi.
Gesù ha affidato a Maria, attraverso Giovanni, ciascuno di noi. Maria è nostra madre per sempre, lei è la nostra sicurezza. La nostra àncora di salvezza. Maria è la nostra speranza.
Maria è la prima discepola e alleata del Figlio Gesù. È la nostra speranza per il nostro futuro.
-Maria non scappa davanti alla croce di Gesù e non scappa davanti alle nostre croci. Lei ci sta accanto.
-E non è da sola. Lei cerca alleati per costruire la pace e per difendere la vita. Dal concepimento alla conclusione.
Nei giorni della novena abbiamo avuto modo di pregare per tante situazioni: per l’unità dei cristiani, per la giornata della memoria, per il dialogo fra le confessioni e le religioni, per la pace in Israele, in Palestina e nel mondo intero; abbiamo pregato per la vita. La vita nascente e la scarsità delle nascite.
Abbiamo pregato perché Maria ci aiuti a vincere la società dell’angoscia purtroppo così vasta e preoccupante. Sono segnali di angoscia le guerre, le malattie, l’inverno demografico, la violenza nelle nostre comunicazioni e relazioni, le devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici, ecc.
Abbiamo pregato perché il Signore ci aiuti a non lasciarci travolgere dall’angoscia chiudendoci nel nostro mondo.
Maria, donna della speranza, con il suo esempio ci indica la strada per far accendere la luce della speranza. Guardiamo il quadro, ancora una volta.
Maria, nella xilografia antica salvata dall’incendio che ha distrutto la piccola scuola del maestro Lombardino da Riopetroso, è rappresentata tre volte: la prima mentre ascolta la parola dell’Arcangelo Gabriele che le annuncia la Parola di Dio e lei pronuncia il suo sì, consapevole e senza tentennamenti; nella seconda scena, sotto la croce insieme con Giovanni e Maddalena, accoglie l’invito di Gesù di servire la Chiesa e, infine, con Gesù in braccio, raffigurata dalla luna illuminata dal sole che brilla sopra il capo del Figlio Gesù. Maria vive di luce riflessa.
Anche noi come Maria, la prima discepola, siamo chiamati a fidarci di Dio, a dire il nostro sì alla sua chiamata.
Il quadro della Madonna del Fuoco non si guarda, ci guarda, ci interpella, ci impegna, mentre lo guardiamo. E cosa ci dice?
Dio ha bisogno del nostro sì, come ha avuto bisogno di quello di Maria. Il Signore ha bisogno del sì dei giovani, delle donne, degli adulti, per rendere visibile il volto di Dio. per salvare l’umanità. Dio ha bisogno, oggi, del nostro sì! Del sì di ciascuno di voi che siete oggi qui in Cattedrale per venerare la Madonna del Fuoco. Dio nessuno lo ha mai visto, il Figlio di Dio è il volto di Cristo. E ciascuno di noi è oggi il suo volto, le sue labbra, le sue braccia.
Il Signore ha bisogno di me che, come Maria, non mi tiri indietro nello stare accanto alle persone che soffrono. Nell’anno giubilare, vorrei che rileggessimo e mettessimo in pratica le 14 opere di misericordia spirituale e corporale: visitare gli ammalati, i carcerati, accogliere gli stranieri, consigliari i dubbiosi, perdonare le offese, …
Per diventare segno di speranza per il mondo, per Rendere ragione della speranza che è in noi! Per riaccendere la fiducia nella vita, nel futuro, nella pace.

Trovo una felice e provvidenziale coincidenza che da cinque anni, per decisione dell’Assemblea delle Nazioni Unite, il 4 febbraio si celebri la Giornata mondiale della fratellanza umana universale a ricordo della firma, avvenuta nel 2019 ad Abu Dhabi, del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmata da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib, al fine di promuovere la tolleranza culturale e religiosa.[3]
Uniamoci, credenti e non credenti, per il solo fatto di essere pensanti di rinnovare il patto di umanità reciproca, nel nome di Maria di Nazaret. Concludevo con queste parole l’articolo su Il Momento della scorsa settimana: La Madonna del Fuoco ci aiuti a spegnere le fiamme della divisione e alimenti il fuoco dell’amore, in particolare verso i più piccoli e i più bisognosi. Solo così potremmo guardare senza vergognarci il quadro della Madonna del Fuoco. Non possiamo dire di no a nostra Madre. Questo ci dice il quadro quando lo guardiamo, quando ci lasciamo guardare dagli occhi di Maria, dagli occhi di Gesù e da tutti coloro che ci guardano. Lasciamoci guardare e interpellare, e anche noi, come loro, diciamo il nostro sì a Dio.

(Foto Frasca)