Omelia per la festa della Madonna del Fuoco 2021

04/02/2021

Cari fratelli e sorelle, desidero innanzitutto salutare ciascuno di voi e, con particolare affetto, mons. Pizzi e mons. Biguzzi, il Rettore del Seminario regionale, i sacerdoti della Chiesa romena ortodossa e moldava ortodossa, e tutti coloro che ci seguono da casa. Ringrazio i volontari del servizio accoglienza ecclesiale che in questi giorni e da questa mattina ci consentono di vivere in sicurezza questo momento di fede.

Saluto con riconoscenza tutte le autorità presenti e i membri delle associazioni venuti per onorare la Regina di Forlì. In particolare saluto il Sindaco Gianluca Zattini che rappresenta l’Amministrazione comunale. Ringrazio per le iniziative messe in atto in onore della patrona di Forlì: per aver lasciate accese le luci natalizie fino ad oggi, per il medaglione commemorativo davanti alla Chiesina del Miracolo che abbiamo inaugurato ieri.

Nella novena di anni, mancano 7 anni al seicentesimo anniversario dell’incendio della scuola durante il quale ne uscì prodigiosamente indenne l’immagine che vedete davanti a voi. Ma vorrei sottolineare quest’anno il collegamento tra la fraternità con la Madonna del Fuoco.

La fraternità e Maria, Madonna del Fuoco, hanno una coincidenza straordinaria. Mentre il 4 febbraio 2019, insieme con voi per la prima volta, celebravamo qui la festa della Madonna del fuoco, ad Abu Dhabi papa Francesco e il Grande Imam Ahamad Al–Tayyeb firmavano il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. L’anno scorso, nell’anno della pandemia più estesa della storia, papa Francesco ha pubblicato la sua terza enciclica, Fratelli tutti, firmandola il 3 ottobre ai piedi della tomba di san Francesco ad Assisi. Ultima novità, nello scorso dicembre, l’Assemblea generale dell’Onu ha dichiarato che ogni anno, il 4 febbraio, ricorrerà la Giornata internazionale della fratellanza umana.

Mi sono chiesto, ma sono casuali le coincidenze di date fra la festa della Madonna del Fuoco e la virtù della fraternità? Io penso di no. Ed è per questo motivo che, quest’anno convinti di queste eloquenti coincidenze, abbiamo chiesto a suor Ornella Fiumana delle suore della Sacra Famiglia di predicare la novena sul tema: Maria e la fraternità nella Fratelli tutti.

Maria, madre della fraternità.

Ma c’è anche un altro argomento che contribuisce a fare della Madonna del Fuoco, una festa all’insegna della fraternità.

E lo troviamo nello stesso dipinto della Madonna del Fuoco.

Nell’immagine che tanti anni fa si è prodigiosamente salvata da un incendio distruttivo Maria e Gesù bambino fra le sue braccia non sono disegnati da soli, una ma sono rappresentati circondati da numerosi santi e sante.

Sono gli amici di Dio, ognuno di loro con una caratteristica particolare. Sarebbe bello trovare il filo che unisce tutte queste figure e che erano il testo interattivo da cui partiva il maestro-catechista che insegnava la storia della salvezza ai giovani alunni della scuola che poi sarebbe andata distrutta. Cito solo alcuni santi: Francesco d’Assisi e Giorgio, Cristoforo e Antonio abate, Nicola e Lorenzo, Girolamo e Giovanni Battista, e poi Caterina d’Alessandria, Dorotea, Apostoli…. Maria e Gesù nella fraternità cristiana. Maria, Madonna del fuoco e della fraternità.

Analizziamo brevemente il dipinto.

La prima rappresentazione al centro in alto è la crocifissione che abbiamo ascoltato descritta brevemente dal vangelo, con le parole di Gesù dalla croce: Donna ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre. È il momento più tragico, quando sembra che tutto sia finito, quando sembra che perfino l’annunciazione descritta sopra la crocifissione sia la dichiarazione di una sconfitta. Il contrario di quello che l’angelo aveva preannunciato a Maria. E infine sotto, ancora Maria fra gli apostoli riuniti nel cenacolo. Nel frattempo, c’è stata la risurrezione, la vera e unica svolta della storia. Maria è in mezzo agli apostoli, e tutti insieme danno inizio alla fraternità cristiana, pronta per uscire ad annunciare al mondo che la salvezza dal male e dalla morte è arrivata. La bella notizia da annunciare vivendo.

Cari fratelli e sorelle, ecco lo sposalizio tra Maria Madonna del Fuoco e il desiderio di assumere fino in fondo la verità della fratellanza: non solo siamo fratelli, ma vogliamo vivere da fratelli.

Lo abbiamo visto in questi mesi. Gli unici segni di speranza sono venuti quando gli uomini si sono trattati da fratelli e sorelle. E lo hanno capito anche le popolazioni romagnole, sintonizzandosi spiritualmente e attraverso i mezzi di comunicazione con la processione in solitaria, come con papa Francesco in piazza san Pietro il 27 marzo scorso, ma con l’immagine della Madonna del fuoco, nel pomeriggio del 19 aprile 2020.

Maria vuole salvare anche noi oggi, vuole salvarci dalle fiamme distruttrici del male che lambiscono tante vite. E Maria ci salverà!

E cos’altro vuole dirci oggi Maria, in questa festa che celebriamo ritrovandoci tutti ancora dentro la pandemia?

Nella xilografia tanto antica troviamo la risposta.

Non dimentichiamo che Maria e i tanti personaggi che circondano il quadro della Madonna con Gesù bambino sono uniti da una particolarità: tutti hanno risposto di sì al vangelo, hanno risposto di sì all’invito di Maria: fate quello che vi dirà.

Tutti hanno fatto sentire, con la loro vita e testimonianza, la musica del vangelo.

Nella Fratelli tutti c’è un bellissimo passaggio che vorrei ricordare a tutti (e qualcuno lo ascolterà ancora una volta); si trova nell’ultimo capitolo, sono le parole che papa Francesco rivolge ai credenti, e quindi anche a noi che siamo qui. Non è un capitolo qualsiasi, porta un titolo impegnativo, l’identità cristiana, che inizia così: “La Chiesa appezza l’azione di Dio nelle altre religioni e nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni”. “Tuttavia - continua papa Francesco - non possiamo nascondere che «se la musica del Vangelo smette di vibrare nelle nostre viscere, avremo perso la gioia che scaturisce dalla compassione, la tenerezza che nasce dalla fiducia, la capacità della riconciliazione che trova la sua fonte nel saperci sempre perdonati-inviati. Se la musica del Vangelo smette di suonare nelle nostre case, nelle nostre piazze, nei luoghi di lavoro, nella politica e nell’economia, avremo spento la melodia che ci provocava a lottare per la dignità di ogni uomo e donna”.

Cari fratelli e sorelle, non rendiamo retorico e superficiale questo saluto quotidiano nelle nostre liturgie e nelle nostre assemblee. Ce lo chiede papa Francesco, ce lo chiede la situazione attuale che stiamo vivendo, ce lo chiede Maria Vergine del Fuoco, patrona e Regina di Forlì.

Forlì, la Madonna del Fuoco, la Fraternità universale sono da sempre unite, non separiamole mai: ne va del nostro futuro. Soprattutto in questi tempi.