San Pellegrino Laziosi è l'unico forlivese proclamato santo dalla Chiesa, nel II° millennio.
L'anno scorso sottolineavo le due vite di san Pellegrino, quella prima e quella dopo la sua trasformazione interiore, la sua conversione.
La prima vita era focosa, passionale, schierata e senza mezze misure, fino a schiaffeggiare un frate nel 1282. Ma il buon Padre Benizi lo ricambiò porgendo, cristianamente, l'altra guancia. Fu questo inaspettato gesto a dare il via alla sua reazione e all’inizio della conversione. Quel gesto così sorprendente, provocò e preparò la sua seconda vita.
Anche noi siamo ad un punto di svolta, prima e dopo la quarantena.
In questi giorni si sente l'atmosfera di chi si sta preparando a riprendere un po' alla volta in mano la propria vita. Ci sono cautele da mantenere, scelte e gesti da compiere con estrema responsabilità. Cosa ci deve guidare ad affrontare il cambiamento? La paura del contagio? L'esperienza di San Pellegrino, come di altri Santi e testimoni, ci conferma che la paura non cambia le persone. Solo l'amore, il perdono, cambia le persone.
Anche noi, e quest'anno in modo del tutto speciale, rivolgiamo al Signore la nostra preghiera, per intercessione di San Pellegrino, a favore di tutto il personale medico dei nostri ospedali e dei presidi sanitari. L'altro ieri abbiamo pregato Santa Caterina, patrona delle infermiere della croce rossa; la patrona d'Italia e d'Europa sostenga tutti coloro che si chinano sulle piaghe dei corpi sofferenti. Ma soprattutto preghiamo per gli ammalati, per coloro che sono ricoverati nei reparti di terapia intensiva, nei reparti, nelle case di riposo, in casa. Sentano la vicinanza nostra e del Signore. Nulla li separerà dall'amore di Cristo. E come ci ricordava San Paolo nella seconda lettura, siamo sempre tutti esposti alla morte, ma la vita di Gesù si manifesterà e ci procura una quantità smisurata di ed eterna di gloria.
Ricordavo l'anno scorso come la salute è frutto di un lavoro di squadra. Non pensavo di essere così attuale. Lo abbiamo sperimentato anche in questi mesi. Come davvero la salute e la guarigione dei malati siano opera di una comunità. Potremmo dire come dell'educazione dei bambini, che è opera di un villaggio. La salute del corpo e dello spirito è opera di tutto il popolo. Lo vedremo anche nei prossimi giorni. Sono giorni delicati. San Giovanni Paolo II ci insegnava che la solidarietà si verifica quando tutti siamo responsabili di tutti.
Pellegrino ha avuto la fortuna di incontrare un Santo nella sua vita. Anzi, io dico, ha avuto la fortuna di incontrare un cristiano. Auguro a tutti di incontrare il Signore, nella nostra vita, che si fa visibile nelle persone che ci vogliono bene. Nel suo nome, sapremo vivere di conseguenza.
Di Pellegrino sottolineiamo anche l’altro aspetto per il quale è conosciuto. San Pellegrino è punto di riferimento per i malati, venendo egli stesso miracolosamente da una grave malattia. A 40 anni gli viene diagnosticato un tumore osseo alla gamba destra e decide che bisogna procedere all'amputazione. La notte prima dell’operazione, Pellegrino si prostra davanti al Crocefisso e trascorre lì tutta la notte in orazione. Durante la preghiera ha una visione, il Crocefisso che si piega verso di lui, che mette la mano sulla sua piaga e che gli dice: “Alzati, sei guarito!”. Da questo fatto prodigioso, il Santo forlivese acquista la fama di protettore dei malati di tumore. A lui si rivolgono i malati per invocare la guarigione, a lui anche noi, oggi, rivolgiamo fiduciosi le nostre preghiere.
“Affidati a lui ed egli ti aiuterà; segui la via retta e spera in lui”, si diceva nella prima lettura dal Siracide. E nel vangelo Gesù ci invita a pregare: “Chiedete e vi sarà dato”.
Preghiamo San Pellegrino, dal carattere così focoso e irruento, che guarisca tra le tante malattie anche la nostra difficoltà a camminare uniti, perfino in questi tempi di pandemia. Non possiamo sperare niente di buono se continuiamo ad essere divisi e ad alimentare le divisioni. Perché si fermino le parole che dividono, invece di unire. Alcuni giorni fa, Papa Francesco pronunciava parole che sembravano contraddire i Vescovi ma che, in realtà, erano rivolte a tutti. Questo ci raccomandava il Papa la settimana scorsa: “In questo tempo nel quale si comincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell'obbedienza alle disposizioni perché la pandemia non torni”. (Martedì 28 aprile, Santa Marta). Se non saremo responsabili, non solo metteremo a repentaglio la vita degli altri, ma anche dovremo di nuovo rinchiuderci in casa.
Oggi ricordiamo anche San Giuseppe, lavoratore. Preghiamo per il lavoro e i lavoratori Perché non manchi il lavoro e i lavoratori possono godere della dignità del lavoro.
San Pellegrino, San Giuseppe, Santa Caterina, continuate a pregare per noi. E noi continueremo ad imitarvi sulla via che voi avete tracciato con la vostra fede, speranza e carità. Per la salute e la salvezza di tutti.
Preghiera a San Pellegrino
San Pellegrino, fratello nostro, tu sei patrono della nostra Chiesa, della nostra città, delle nostre famiglie.
Con te benediciamo e rendiamo grazie a Dio, Padre buono e provvidente, per i grandi segni di amore profusi nel corso dei secoli sulle generazioni umane che hanno edificato la nostra città.
San Pellegrino, nostro concittadino, tu hai sempre amato questa tua città, e hai tenuto viva nei secoli la sete di libertà, la carità generosa, la santità evangelica.
Tu conosci le vicende tristi e liete del nostro passato, le gioie e le angosce del momento presente, i progetti e le speranze per l'avvenire. Non farci mancare il tuo aiuto, o san Pellegrino.
Proteggi le nostre famiglie, le scuole, le officine, le fabbriche, gli ospedali e i luoghi di assistenza, tutte le comunità ecclesiali e civili.
Assisti i poveri e gli emarginati che cercano uno spazio di vita e di speranza. Fa' che non si estingua nelle nuove generazioni la fede che tu ci hai testimoniato.
Resti vivo e coerente il senso dell'onestà e della generosità, la concordia operosa, l'attenzione ai piccoli, agli anziani e agli ammalati, la premurosa apertura verso l'umanità che in ogni parte del mondo soffre e spera in un avvenire di giustizia e di pace.
Volgi il tuo sguardo di predilezione sulle famiglie dove la tribolazione è grande, sui tuoi fratelli deboli e paurosi di fronte al dolore e alla morte, sui malati di cancro che sentono affievolirsi il vigore della vita.
Non li abbandonare nella loro afflizione e chiedi al Signore sollievo e guarigione. Continua ad accompagnare con particolare amore la nostra chiesa e la nostra città affidate alla tua protezione.
Con te, san Pellegrino, lodiamo e benediciamo il Padre, fonte della vita, il Figlio, Gesù Salvatore, lo Spirito, consolatore perfetto.
Amen.