Omelia nella Veglia pasquale 2025

19/04/2025

OMELIA DEL VESCOVO S.E. MONS. LIVIO CORAZZA
NELLA VEGLIA PASQUALE

(19 aprile 2025)


Quella candela accesa, in questa notte, non va spenta, ma va tenuta accesa. La vita comunitaria e la partecipazione alle assemblee domenicali servono proprio a questo: tenere accesa quella luce pasquale che Cristo risorto ha acceso nel nostro cuore.

Forse anche noi, come le donne nel vangelo, non saremo sempre presi sul serio.
Dice il Vangelo che, “Quelle parole parvero a loro (agli apostoli) come un vaneggiamento e non credevano ad esse.” Ma qualcuno le prende sul serio e va a vedere.
“Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.”

Carissimi fratelli e sorelle, nel Vangelo Pietro non aveva ancora incontrato il risorto, la Maddalena e le donne non hanno ancora incontrato il Risorto. La Pasqua, per loro, sarà completa quando incontreranno personalmente Cristo risorto. Fino a quando la risurrezione di Cristo è un racconto di altri, Cristo non è ancora risorto. E la luce ancora non si accende.
Come allora anche oggi, Cristo è risorto e vivo per me, quando avviene veramente l’incontro con Lui. E continua ad essere vivo e vitale per la mia vita.
Se non lo incontriamo oggi, per noi è come se fosse ancora nel sepolcro. 

I pellegrini di speranza, come ci invita papa Francesco, sono coloro che riconoscono, incontrano e cantano la presenza di Cristo risorto, unica speranza dell’uomo e dell’umanità vivo oggi nella storia degli uomini.
Riconoscono oggi Cristo risorto. Lo incontrano e stanno con Lui e lo cantano. Perché tutti lo sentano e ne gioiscano e così si semini speranza nel mondo.

Ci diceva ieri sera Padre Gabriele: “Noi vogliamo la pace e la pace non è impossibile. Non è impossibile. Bisogna convincere tutti i responsabili a finire questa guerra”. 
E lo diceva mentre sentivamo nel sottofondo pregare nella loro Chiesa con i segni del bombardamento.

Chiediamo a Maria, che per prima ha cantato la gioia del suo Figlio venuto nel mondo, di aprirci ad accogliere Gesù con la sua parola e la sua vita nei sacramenti pasquali, in questa Eucaristia, di lasciarci spingere dal fuoco dello Spirito che ci svela il senso di Dio e della nostra vocazione cristiana nel mirabile evento della risurrezione di Cristo. 

Buona Pasqua fratelli e sorelle, tenete accesa la vostra candela per illuminare il mondo e se siamo rimaniamo uniti faremo anche più luce. Ne abbiamo bisogno. Amen.