Il santuario della Madonna del Lago, patrona di Bertinoro, è legato all’immagine mariana in esso venerata che secondo la tradizione fu tratta in salvo nell’VIII secolo durante la lotta iconoclasta.
Portata all’abbazia di Santa Maria d’Urano, a Bertinoro, scomparve ripetutamente per ricomparire sempre vicino al lago dove poi fu edificato il santuario.
La prima chiesa fu varie volte ampliata e restaurata e quella attuale risale al XVIII secolo. Nel presbiterio si trova la cappella della Madonna riccamente ornata da decorazione a stucchi.
L’immagine mariana, di stile orientale, dipinta su tela e aderente ad una tavola di legno rappresenta la Madonna in trono con il bambino Gesù. Misura oltre un metro di altezza ma di essa è visibile solo la parte superiore perché quella inferiore è coperta da una lamina d’argento, opera artigianale del 1741.
Nel gennaio 2010 scorso sono stati inaugurati gli ultimi lavori di restauro, commissionati dal parroco, mons. Elvezio Pagliacci, che hanno riguardato la facciata, il portone d’ingresso, la tinteggiatura interna, l’impianto elettrico e la pulitura dell’icona mariana.
Varie volte, la prima nel 1636, l’immagine della Madonna fu portata solennemente in processione nella Cattedrale di Bertinoro e ancora oggi in occasione della festa, che si celebra la prima domenica di maggio si ripetono i pellegrinaggi, si canta l’inno che inizia con le parole “Dal fulgido oriente…” di cui scrisse parole e musica mons. Piersante Borghesi nel 1941 mentre all’esterno del santuario si trovano le bancarelle con i tradizionali cedri.
Fino all’inizio del 1800 i monaci Camaldolesi ebbero il possesso della chiesa che passò poi al clero diocesano e nel 1884 ai missionari del Preziosissimo Sangue di San Gaspare del Bufalo che la ressero fino al 1938.
Il 3 giugno 1857 il santuario ebbe anche il privilegio della visita di papa Pio IX durante il suo viaggio nello Stato Pontificio. Nel 1705 l’immagine venne solennemente incoronata per concessione del Capitolo Vaticano e nel 1793 la Sacra Congregazione dei Riti le convalidò il titolo di principale patrona della città di Bertinoro ampliato nel 1935 a tutta la diocesi.