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Davanti a Leone XIV: mons. Corazza ha salutato personalmente il Papa

30/06/2025
Anche mons. Corazza ha salutato personalmente papa Leone al termine della udienza alla Cei che si svolta in Vaticano il 17 giugno e ci racconta di quei momenti. 
Eccellenza, che cosa l’ha colpita di quello di che vi ha detto il Papa? 
Ci ha dato quattro coordinate: annuncio del Vangelo, pace, dignità umana, dialogo, attraverso cui essere Chiesa che incarna il Vangelo ed è segno del Regno di Dio. 
Il Papa ha chiesto uno slancio rinnovato nell’annuncio e nella trasmissione della fede. Sembra scontato, ma non dimentichiamolo. Ci ha richiamato a porre Gesù Cristo al centro e, sulla strada indicata da Evangelii gaudium, aiutare le persone a vivere una relazione personale con Lui, per scoprire la gioia del Vangelo. 
In questo modo si è posto in continuità con papa Francesco e, nello stesso tempo ha riaffermato il cuore del messaggio cristiano: portare Cristo “nelle vene” dell’umanità.
E poi la pace e il dialogo…
S è augurato che ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono, una Chiesa laboratorio di pace, non solo luogo di preghiera.
Ci anche raccomandato di coltivare la cultura del dialogo. Perché solo dove c’è ascolto può nascere comunione, e solo dove c’è comunione la verità diventa credibile.
E per il futuro?
Ci ha lasciato due esortazioni: in primo luogo proseguire nell’unità, specialmente pensando al Cammino sinodale, in secondo luogo, guardare al domani con serenità e non avere timore di scelte coraggiose. Ci ha anche ricordato che nessuno può impedirci di stare vicino alla gente, di condividere la vita, di camminare con gli ultimi, di servire i poveri. Nessuno potrà impedirci di annunciare il Vangelo, ed è il Vangelo che siamo inviati a portare, perché è di questo che tutti, noi per primi, abbiamo bisogno per vivere bene ed essere felici. Infine ci ha invitato ad avere cura che i fedeli laici, nutriti della Parola di Dio e formati nella dottrina sociale della Chiesa, siano protagonisti dell’evangelizzazione nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, negli ambienti sociali e culturali, nell’economia, nella politica.
Che clima si respirava tra i Vescovi?
Un clima di gioia. Dopo il suo discorso, e prima di salutarlo tutti personalmente (quasi 300 vescovi, anche tanti emeriti), abbiamo aspettato parlando, salutandoci, abbracciandoci. Un clima di fiducia, una generale e condivisa buona accoglienza anche a questo Papa. 
Quando ha salutato personalmente il Papa cosa vi siete detti? 
Avevo pochi secondi. Pensate che Papa Leone XIV ha impiegato quasi due ore per stringere la mano a tutti e scambiare qualche parola. In ogni caso, dopo essermi presentato, gli ricordato che è già stato in diocesi, nel gennaio del 2010, in visita canonica presso le monache agostiniane di Forlimpopoli, quando era Superiore Generale. “Certo, che mi ricordo - ha risposto prontamente - mi ricordo bene…”. Poi gli ho manifestato la gioia della nostra diocesi per la sua nomina assicurandogli la nostra vicinanza e la nostra preghiera.