Fabrizio Ponti, dell'unità pastorale Cava-Villanova-Villagrappa-Castiglione, è il nuovo presidente diocesano di Azione Cattolica, per il triennio 2024-2027. Lo ha nominato il vescovo, mons. Livio Corazza, succedendo ad Edoardo Russo.
Cinquantadue anni, coniugato con Tania e padre di tre figli, Giulia, Matteo e Chiara il neopresidente è docente ordinario dell'Università di Bologna dove insegna propulsione aerospaziale per i corsi di ingegneria aereospaziale del Campus di Forlì. Ha già ricoperto incarichi di responsabilità nell'Azione Cattolica diocesana e dal 2020 al 2024 è stato vice-presidente diocesano per il settore adulti assieme a Silvia De Lorenzi.
"Ringraziamo Fabrizio – scrive don Enrico Casadei vicario generale ed assistente ecclesiastico dell'Azione Cattolica, in un messaggio inviato ai membri dell'Associazione - per aver accettato l'incarico che gli è stato affidato. Siamo certi che lo svolgerà con generosità e passione, e fin d'ora gli assicuriamo la nostra collaborazione e la nostra preghiera. Un pensiero grato va anche ad Edoardo per quanto ha fatto con grande impegno nei suoi due mandati fino ad oggi. Nei passaggi di testimone si intrecciano continuità e novità, e si vede bene anche la forza di un cammino fatto insieme, in stile del tutto sinodale".
Una domanda al neopresidente: qual è l'apporto che l'AC può dare oggi alla Chiesa e alla società?
Rispondo indicando alcuni punti/spunti per il prossimo triennio, contenuti nel Documento Assembleare elaborato dal Consiglio Diocesano uscente:
• confermare l'apertura al territorio, la collaborazione ed alleanza con le altre realtà associative, ecclesiali e non, con la pastorale sociale e del lavoro, a continuazione del lavoro svolto dalla Presidenza precedente;
• attenzione al mondo giovanile ed in particolare alla crescente realtà universitaria forlivese;
• impegno nei percorsi di iniziazione cristiana per la creazione di un'alleanza educativa con i genitori e le giovani famiglie, capace di incontrare l'esperienza di ciascuno;
• favorire le collaborazioni delle associazioni parrocchiali all'interno delle comunità allargate, perché il motore per le unioni non sia una risposta alle carenze, ma un desiderio di moltiplicare le ricchezze;
• in un contesto di comunità cristiana in difficoltà, ravvivare il ruolo dei laici all'interno della Chiesa e il contributo dei consigli parrocchiali come luogo di pensiero e di servizio alla realtà locale in collaborazione con gli assistenti;
• riaffermare la centralità della Parola.