Venerdì 20 gennaio nella Cattedrale di Forlì si è svolta la veglia di preghiera ecumenica per la pace presieduta dal vescovo, mons. Livio Corazza, in occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. In presbiterio, accanto al Vescovo erano presenti il vicario generale, don Enrico Casadei, il direttore dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, don Enrico Casadio e i sacerdoti delle parrocchie ortodosse romene, della comunità ortodossa moldava, delle parrocchie greco cattoliche romena e ucraina.
Ha animato la veglia il coro ecumenico internazionale “San Nicola di Rimini”, composto da italiani russi ed ucraini, diretto da Marina Valmaggi che ha eseguito anche canti in slavo e spagnolo.
Durante la veglia le testimonianze di Marina Valmaggi, di Marina Nokovic, operatrice Caritas nell'accoglienza alle donne ucraine nei locali del monastero Corpus Domini e di padre Vasyl Romaniuk, sacerdote della comunità greco cattolica ucraina di Forlì.
Di seguito seguita l’omelia del Vescovo.
Come è bello che i fratelli abitino insieme! (sal.133)
Il salmo 133 è il salmo del credente che a Gerusalemme sta per terminare il pellegrinaggio e prima del congedo arriva la benedizione, in due momenti: gratitudine per la vita fraterna (il salmo che abbiamo pregato), cui segue il salmo 134 che fa arrivare la benedizione sui figli.
Sì, cantiamo anche noi questa sera, la gioia di appartenere tutti a Cristo e il desiderio di tendere all'unica Chiesa. Ringraziamo il Signore, senza dimenticare di chiedere perdono per le nostre mancanze e per le nostre divisioni.
Ti ringraziamo, Signore, per averci fatti riunire questa sera.
Ti ringraziamo della possibilità che ci hai dato di condividere la stessa fede in Te.
Veniamo da strade diverse, siamo contenti delle nostre chiese di provenienza, abbiamo ricevuto da esse il dono della fede in Te. L’abbiamo ricevuta dalle nostre famiglie, dai fratelli e dalle sorelle che hanno testimoniato con gioia la fede in Te, Signore.
Ma ti chiediamo perdono, Signore, perché con la fede abbiamo ereditato anche le divisioni che ora segnano la nostra vita spirituale ed ecclesiale.
Siamo divisi, Signore. Non siamo uniti come tu avresti voluto e per cui hai pregato anche durante l’ultima cena.
Ti chiediamo scusa, Signore, ma nello stesso tempo, se siamo qui, è perché non vogliamo rassegnarci alle divisioni. Ci impegniamo a continuare nel cammino verso una nuova unità.
In verità, Signore, più volte in questi mesi ci siamo riuniti, insieme a credenti di altre religioni, per invocare il dono della pace.
Non vogliamo, Signore, terminare la preghiera di questa sera senza portare dentro di noi l’appello Imparate a fare il bene, e a cercare la giustizia. Perché il salmo che abbiamo insieme pregato sia autentico.
In questi ultimi mesi ci siamo ritrovati spesso a pregare per la pace. Lo facciamo ognuno nelle nostre chiese, ma siamo consapevoli che non possiamo limitarci a pregare per la pace e l’unità se noi per primi non cerchiamo di continuare il cammino di comunione.
Condividiamo la stessa fede. Ci lasciamo guidare ogni giorno dalla luce e dalla forza della tua Parola, Signore.
Per fede crediamo che siamo tutti figli e figlie dello stesso Padre e fratelli di tutti. Tutti destinatari del tuo amore.
Ma siamo consapevoli che le nostre divisioni e le nostre mancanze di unità indeboliscono la nostra preghiera. Le nostre divisioni provocano scandalo.
Siamo consapevoli che la guerra in Ucraina è guerra fra fratelli e fratelli cristiani, ed è ancora di più scandalosa. E ti chiediamo perdono, Signore.
Questa sera ti ringraziamo perché, vedendo ed ascoltando il canto di fratelli e sorelle di confessioni cristiane diverse e di nazionalità diverse, possiamo dire che vivere insieme in pace è possibile. Ed è la tua volontà.
La pace fra di noi favorisce la pace nel mondo.
Intanto abbiamo cantato insieme; indicaci tu, Signore, la via per costruire una nuova fraternità.
Abbiamo pregato e cantato insieme, questa sera e continueremo sempre.
Come è bello che i fratelli abitino insieme! Tutto questo è un sogno e una realtà.
Aiutaci Signore a custodire questo sogno e a operare perché diventi realtà. Amen.