Le norme per l'acquisto dell'indulgenza giubilare in diocesi

10/01/2025

L’INDULGENZA DEL GIUBILEO 2025
NELLA DIOCESI DI FORLÌ-BERTINORO


CHE COS’È L’INDULGENZA?

L’indulgenza giubilare è un dono di grazia per il quale la misericordia di Dio, attraverso la Chiesa, Sposa di Cristo, raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato.

COME RICEVERE L’INDULGENZA GIUBILARE?

Per conseguire l’indulgenza, ricordando che premessa indispensabile è un sincero desiderio di conversione e una disposizione interiore di distacco dal peccato anche veniale, ogni fedele è invitato a compiere un’opera giubilare a cui è legata l’indulgenza e ad adempiere queste tre condizioni:
•    Confessione sacramentale
•    Comunione eucaristica
•    Preghiera secondo le intenzioni del papa (Padre nostro e Ave Maria).


Queste tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo aver compiuto l’opera prescritta; e tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera.
L’indulgenza potrà essere applicata anche quotidianamente, una volta al giorno, per sé in remissione e perdono dei propri peccati oppure in forma di suffragio alle anime del Purgatorio.

QUALI SONO LE OPERE GIUBILARI A CUI È LEGATA L’INDULGENZA?

1.    Pellegrinaggio alla Cattedrale di Forlì e ivi partecipazione
•    alla Santa Messa;
•    o a una celebrazione penitenziale che termini con le confessioni individuali;
•    o alla preghiera comunitaria del Rosario o della Via Crucis;

2.    Visita e un congruo periodo di tempo dedicato all’adorazione eucaristica e alla meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede (Credo) e l’Ave Maria o altre invocazioni mariane nei seguenti luoghi sacri:
- Cattedrale di Forlì e Concattedrale di Bertinoro
- Basiliche minori di San Mercuriale e San Pellegrino in Forlì, e di San Rufillo in Forlimpopoli;
- Santuari mariani della Madonna del Lago, di Sulo, della Suasia e di Fornò;
- Cappella della Casa Circondariale di Forlì;
- Cappelle degli ospedali e delle case di riposo situate nel territorio diocesano;
- Chiese delle comunità monastiche di clausura presenti in diocesi


3.    Opere di misericordia corporale (dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti) oppure di misericordia spirituale (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti), oppure una visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili... ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro.

4.    Opere di penitenza e solidarietà, astenendosi, almeno per la durata di un giorno, da futili distrazioni (reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando l’astinenza secondo le norme generali della Chiesa e le specificazioni dei Vescovi), nonché devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi; dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità.

5.    Partecipazione agli incontri diocesani di formazione alla preghiera, secondo il programma ufficiale già pubblicato.

Inoltre, i fedeli che non potranno partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle visite per gravi motivi (monache e monaci di clausura, anziani, infermi, reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), conseguiranno l’indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Santo Padre o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere...) il Padre Nostro, la Professione di Fede (Credo)  e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita. 

TESTI PER LA PREGHIERA

PADRE NOSTRO, che sei nei cieli,  
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,  
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,  
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

IO CREDO IN DIO, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno resuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa Cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

AVE, O MARIA, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen.